Secondo le stime degli analisti di mercato di Netcraft, Internet ospita circa 200 milioni di siti web attivi. Una quantità enorme. Eppure ognuno, possiede un indirizzo web univoco. Mentre la prima parte del dominio che precede il punto può essere decisa alla registrazione dal proprietario in modo piuttosto libero (a patto che il nome prescelto non sia già occupato), per la parte che segue il punto è disponibile un ventaglio di possibilità limitato, anche se in crescita. Questa sezione del nome di dominio viene chiamata estensione del dominio oppure, in gergo tecnico, Top Level Domain (TLD).
Nel corso degli anni Novanta, Internet si è evoluto lentamente ma inesorabilmente fino a diventare un fenomeno di massa e ha cominciato a diventare anche uno spazio commerciale. In parallelo dunque è cresciuta rapidamente anche la necessità di un coordinamento superiore per l’attribuzione dei domini. Nel 1998 è stata infine fondata a tale scopo la ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers). All’epoca le estensioni di dominio disponibili erano davvero poche. L’ICANN le suddivideva principalmente in due categorie: i domini di primo livello generici (gTLD) come .com oppure .org e i domini nazionali o «Country-Code» (ccTLD) come .ch, .de o .at. Tale distinzione è in gran parte applicabile ancora oggi, sebbene i numeri siano cresciuti esponenzialmente, soprattutto per gli gTLD. Attualmente esistono anche le cosiddette estensioni di dominio patrocinate (sTLDs) che vengono rappresentate ciascuna da uno specifico sponsor.
TLD di un paese utilizzato per altri scopi: una pratica comune
La maggior parte dei paesi possiede un proprio dominio ccTLD. Esistono inoltre regioni d’oltremare appartenenti a paesi come gli Stati Uniti d’America, la Francia o la Gran Bretagna che si presentano con un TLD specifico. Come avviene per il dominio .ch, i diversi ccTLD vengono utilizzati principalmente da privati o aziende che hanno sede o che operano nella relativa regione. Esistono tuttavia alcuni ccTLD con combinazioni di lettere che hanno un significato specifico in determinate lingue e vengono perciò frequentemente utilizzati per scopi diversi dall’indicazione geografica, come dimostra la seguente panoramica:
ccTLD | Paese | Utilizzo alternativo |
---|---|---|
.ag | Antigua e Barbuda | Utilizzato in area tedescofona, riferendosi all’abbreviazione di diritto commerciale «AG» |
.co | Colombia | Utilizzato riferendosi all’abbreviazione di diritto commerciale «Co.». Spesso usato anche come alternativa quando il dominio desiderato con .com finale è già occupato |
.cv | Capo Verde | Per i curriculum vitae |
.dj | Gibuti | Per i DJ |
.fm | Stati Federali di Micronesia | Per le stazioni radio |
.io | Territorio Britannico dell’Oceano Indiano | Utilizzato nel campo dell’IT e della tecnologia, per analogia con «Input/Output» |
.la | Laos | Per registrazioni attive nella zona di Los Angeles, Stati Uniti |
.li | Liechtenstein | Per registrazioni attive a Long Island, Stati Uniti, oppure per persone che fanno Li di cognome |
.me | Montenegro | Utilizzato riferendosi alla parola inglese (o italiana) “me” |
.to | Tonga | Per i torrent (filesharing) oppure per le città Torino, Toronto o Tokyo |
Esempi di dominio di primo livello nazionali (ccTLD) utilizzati spesso per scopi completamente diversi. Fonti: iana.org, wikipedia.org
Anche per privati e aziende in Svizzera esistono un paio di pratiche alternative al classico .ch. Gli abitanti di Sciaffusa, ad esempio, possono sfruttare l’estensione del dominio di Sant’Elena (.sh), chi viene da Lucerna invece può utilizzare il dominio lussemburghese (.lu). Non tutti i cantoni svizzeri possono avvalersi di un dominio con una sigla corrispondente, ma per alcuni la possibilità è concreta:
ccTLD | Paese | Cantone |
---|---|---|
.ag | Antigua e Barbuda | Argovia |
.ai | Anguilla | Appenzello Interno |
.ar | Argentina | Appenzello Esterno |
.be | Belgio | Berna |
.bs | Bahamas | Basilea Città |
.fr | Francia | Friburgo |
.ge | Georgia | Ginevra |
.gl | Groenlandia | Glarona |
.gr | Grecia | Grigioni |
.lu | Luxemburgo | Lucerna |
.ne | Niger | Neuchâtel |
.sg | Singapore | San Gallo |
.sh | Sant’Elena | Sciaffusa |
.so | Somalia | Soletta |
.sz | Eswatini | Svitto |
.tg | Togo | Turgovia |
ccTLD nazionali che potrebbero risultare interessanti per chi desidera associare la propria registrazione a un Cantone svizzero. Fonti: iana.org, wikipedia.org
.com, e poi? I TLD più diffusi al mondo
Quali sono oggi le estensioni di dominio più diffuse? Sul primo gradino del podio troviamo l’estensione .com, con una quota di mercato stimata al 50% circa. Il resto della classifica si rivela però difficile da compilare in modo affidabile, dato che non esistono rilevamenti eseguiti uniformemente. A seconda delle fonti, il secondo posto viene attribuito con grande distacco a .org oppure a .net. Per quanto concerne gli ccTLD, ossia i domini nazionali, a dominare il web sembrano essere la Cina (.cn), la Germania (.de) e il Regno Unito (.uk inclusa la nota versione .co.uk).
Il nostro TLD svizzero .ch non è certo in cima alla lista in queste classifiche. Il mercato locale è infatti troppo ristretto. Ma, facendo un confronto approssimativo, in proporzione al numero di abitanti l’estensione .ch gode di una diffusione comparabile ai domini precitati. Nel novembre 2021 la SWITCH, che gestisce il registro dei domini registrati con .ch, indicava un totale di 2 459 804 domini .ch. In rapporto alla popolazione in Svizzera, ciò significa che esistono 0,28 domini .ch pro capite. Potrebbe forse sembrare una cifra irrisoria, ma questo dato su scala internazionale rappresenta un valore da record, come dimostra la tabella seguente:
Paese | TLD | Domini | Popolazione | Pro capite |
---|---|---|---|---|
Svizzera | .ch | 2 459 804 | 8 723 277 | 0,28 |
Germania | .de | 15 799 073 | 83 121 363 | 0,19 |
Cina | .cn | 9 802 963 | 1 411 778 724 | 0,01 |
Russia | .ru | 4 945 841 | 146 171 015 | 0,03 |
Gran Bretagna | .uk | 10 601 522 | 67 081 000 | 0,16 |
Paesi Bassi | .nl | 5 561 239 | 17 631 300 | 0,32 |
Italia | .it | 3 119 247 | 60 317 116 | 0,05 |
Francia | .fr | 3 806 786 | 67 413 000 | 0,06 |
ccTLD nazionali che potrebbero risultare interessanti per chi desidera associare la propria registrazione a un cantone svizzero. Fonti: hostsens.com, research.domaintools.com, nic.ch, wikipedia.org (data di consultazione: nov. 21)
L’inaspettato successo di piccole isole del Pacifico
Un esempio degno di nota di un ccTLD altamente diffuso è l’estensione .tk, attribuita a Tokelau, tre atolli del Pacifico con un territorio di 10 chilometri quadrati appartenente alla Nuova Zelanda. Tokelau conta appena 1500 abitanti, ma questa piccola nazione insulare è riuscita a conquistarsi un posto di primo piano per il suo ccTLD. Come è successo?
Ebbene, nel 2001 l’imprenditore olandese Joost Zuurbier ha acquisito dal governo locale di Tokelau i diritti per la vendita dei domini con estensione .tk. In seguito, Zuurbier ha puntato su un modello di commercializzazione secondo il quale i domini potevano essere registrati gratuitamente (soltanto con diritto di utilizzazione, senza proprietà) oppure a pagamento (con diritti di proprietà). Tale modello di business si è rivelato un enorme successo. In alcuni momenti il numero di domini .tk registrati ha addirittura sfiorato il numero di domini dalla Germania e dalla Cina messi assieme.
Tuttavia, l’offerta gratuita nel corso del tempo ha attirato anche l’attenzione di molti malintenzionati. Oggi la reputazione dei domini .tk nel mondo digitale è fortemente compromessa, perché spesso tali domini sono oggetto di attacchi di phishing oppure fungono da strumento per la criminalità online.
Un ventaglio di possibilità pressoché infinito con i TLD generici
I domini di primo livello generici possono vantare ormai migliaia di possibili varianti. Quando la ICANN iniziò a lavorare nel 1998, i TLD generici erano soltanto sette (.com, .net, .edu, .gov, .mil, .org e .int). Oggi invece la scelta è molto più ampia. Esistono per esempio alcuni TLD che vengono spesso utilizzati dalle aziende per sottolineare la natura dell’attività in generale (.biz, .info oppure .top). Anche per le applicazioni tecniche esistono ormai diverse opzioni, tra cui .app, .dev oppure .tech. Le aziende del settore gastronomico spesso optano per domini quali .restaurant, .bar o .pub. Altri gTLD degni di nota sono .blog, .shop, .online, .site, .jobs e .club.
Alcuni TLD come .beer, .ninja o .fail possono tuttavia (consapevolmente o meno) essere utilizzati per scopi meno nobili, strizzando l’occhio agli utenti del web. Le aziende e i marchi di maggiore rilevanza hanno iniziato addirittura ad utilizzare i propri TLD, come dimostrano i casi .ubs, .fiat o anche .google. Si tratta tuttavia perlopiù di domini riservati.
Una particolarità nella famiglia dei TLD generici è rappresentata dai geoTLD. Si tratta di una tipologia di dominio creata per rappresentare una determinata regione geografica, oppure una comunità etnica, culturale o linguistica. Fra i più noti spiccano .london, .berlin oppure .zuerich, disponibile da agosto 2021 (su cui abbiamo scritto un articolo sul nostro blog). Affiancandosi ai TLD nazionali, i geoTLD sono pensati per offrire un’alternativa o un ulteriore mezzo promozionale per chi si registra da una determinata regione. Probabilmente nei prossimi tempi continueranno a nascere ulteriori esempi di geoTLD.
Hostpoint: punto di riferimento in materia di domini
In qualità di registrar di domini leader in Svizzera, Hostpoint gestisce oltre 800 000 domini. Nel 2013 Hostpoint è stato il primo provider svizzero ad ottenere l’accreditamento ufficiale come registrar di domini presso l’ICANN. Oggi Hostpoint è il punto di riferimento ufficiale per la registrazione di domini dedicata ai clienti finali svizzeri e la sua offerta copre l’intera gamma di TLD disponibili sul mercato.
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